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Prima di parlare del film, una parola sul regista. E' inglese. Ha diretto pochi film fra cui il primo Godzilla del 2014. Rogue One è l'ultimo della sua carriera. Incomprensibile.
Rogue One è uno spin off di Guerre stellari, incentrato su Jyn Erso, la figlia del progettista della Morte Nera, Galen Erso.
Di come è sopravvissuta dopo che l'impero ha rapito suo padre, di come è ricercata dalla resistenza per ritrovarlo, e di come si forma il gruppo che dovra recuperare i piani della Morte Nera.
Questo film è un fantastico film, in tutti i sensi, ed è stato capace di far suo lo stesso spirito e modus operandi del primo Guerre Stellari, Una nuova speranza di cui è un prequel direttissimo. Idealmente il passaggio temporale fra i due film è una staffetta diretta. Per tutte queste vicinanze, si potrebbe persino considerare di allargare la trilogia classica ad una quadrilogia.
Gli sceneggiatori hanno fatto un lavoro encomiabile nel riuscire a presentare i vari protagonisti e rendere credibili e naturali le vicende che li porteranno a diventare una squadra affiatata. Il colpo da maestro è stata l'introduzione nel cast del droide K-2SO. Un personaggio dalla stessa presenza scenica e importanza della coppia di droidi classici di GS: C1P8 e D3BO. Che lo dico sottovoce, per me D3BO è il vero protagonista della saga principale.
Se per la serie regolare siamo abituati a trattare con i Jedi, nello spin off questo aspetto è stato parzialmente tralasciato, la forza è alleata del monaco cieco Chirrut Îmwe, e questo ha contribuito a distribuire uniformemente l'importanza dell'azione fra tutti i membri principali. Ulteriormente marcata in quanto ciascuno possiede una spiccata caratura caratteriale e specialistica. A cominciare dal capitano Cassian Andor, l'uomo sempre in prima linea assieme a K-2SO e primo contatto della resistenza con Jyn, con la quale ha un rapporto aspramente mutevole nel tempo e finendo con Bodhi Rook, lo spaventato e coraggiosissimo pilota traditore dell'impero. Quando gli ideali sono forti e giusti, si supera qualsiasi spavento.
Se il cast dei buoni è una manna, lo stesso si può dire del gruppo dei nemici, capaci di opporre una agguerritissima resistenza nonostante le tensioni interne. Essi costituiscono in parte il miglior legame con Guerre Stellari: ritroviamo il Governatore Tarkin, spesso in contrasto con il Direttore imperiale Orson Krennic per non riuscire a contenere le manovre di infiltrazione dei ribelli per scoprire i piani della Morte Nera. Morte Nera che in conformità alla storia di una nuova speranza, non aveva mai sparato prima. Si, a pieno potenziale. In realtà vediamo l'arma impiegata in devastanti e terrificanti distruzioni in scala nazionale se non continentale.
Oltre a legarsi perfettamente con Una nuova speranza, RU ci fornisce anche la spiegazione dell'inspiegabile falla realizzativa della Morte Nera, l'hit box che permette a una zanzara di distruggerla.
Bello, divertente, lungimirante, coerente, e persino romantico. E il triangolo diventa un quadrato.
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