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Questo manga supereroistico, mi è risuonato parecchie volte in testa, avendo sentito che è stato di ispirazione per Tetsuo Hara bambino, e anche per la fama che ha avuto per se stesso.
Ma qui in Italia è perfettamente sconosciuto. O meglio, era. Nel 2007 la Dvisual ha pubblicato il manga.
In effetti è ancora un bel po' pochino per dire che ha avuto popolarità da noi.
Io l'ho scoperto solo adesso. Le opere video hanno indubbiamente un'altra penetrazione.
L'artista è quel Shōtarō Ishinomori, creatore di molte opere famose, fra le quali Kikaider, cyborg 009, Ryu il ragazzo delle caverne.
Il manga, pubblicato per due anni, è in realtà un accompagnamento della relativa serie live action tokusatsu di Ishinomori stesso, andata in onda dal 1971 al 1973, e molto più grossa, commponendosi di quasi 100 episodi di 24 minuti ciascuno.
Una malvagia organizzazione rapisce persone dotate nel fisico e nell'intelletto, e le trasforma in obbedienti cyborg, che a loro volta usano sistemi di condizionamento per controllare le persone comuni. L'obiettivo è di controllare tutti.
Però l'ultimo candidato, un giovane e atletico scienziato, fugge prima del lavaggio del cervello e diventa nemico dell'organizzazione. Essendo ricchissimo di famiglia, può disporre di una tecnologia molto avanzata per contrastare quella dell'organizzazione. Uno dei primi ostacoli è convincere Ruriko, la figlia dello scienziato di cui era assistente, che non è lui l'assassino di suo padre. Quando Takeshi Hongo si arrabbia, si formano delle linee sul suo corpo, manifestazione del potenziamento dei suoi sistemi cybernetici. In particolare diventano evidenti le linee curve sul suo volto che corrono sulle sue guance. Kamen Rider si chiama così perché da il meglio quando indossa una divisa e un elmo dotati di circuiti. Questi sono nascosti all'interno del suo bolide a due ruote. Kamen significa "mascherato". Da qui l'infelice nome della versione italiana. La maschera ricorda il muso di una cavalletta.
Ogni episodio del live action, vede l'eroe affrontare un cyborg nemico principale, dotato di pericolosi poteri. I nemici sono ispirati agli animali e agli insetti.
Il manga lavora in modo simile, ma gli avvenimenti sono diluiti per più capitoli. Inoltre il numero esiguo dei volumi, solo 4, permette di vedere il nostro eroe affrontare si e no una decina di scontri maggiori. Probabilmente replica alcuni dei momenti chiave del live action.
Il manga mi ha inquietato. Il disegno è chiaramente vecchio stile. Ma spesso è anche estremamente curato. Cura che non mi sarei mai aspettato in un manga così datato. Per la mia esperienza, in quell'epoca i disegni erano sempre molto più approssimativi e spogli. Ho dovuto controllare l'età per sincerarmi che era effettivamente il primo manga e di allora su KR.
La storia invece non mi ha detto nulla. Niente di nuovo e soprattutto niente di interessante. I personaggi saranno dei cyborg, ma sembra più una scusa per mettere in campo una serie di mostri e demoni antropomorfi. La scarsa impronta tecnologica si nota soprattutto quando i personaggi vengono feriti. Sembrano vulnerabili alle armi e accusare gli stessi danni quanto i normali uomini. Scarsa comunque non è assente, e si vede in svariate situazioni.
Quello che ho trovato interessante in questo brand, sono i riferimenti ai prodotti precedenti e ad esso di quelli futuri.
Ruriko, linee da tigre in faccia, nemici dalle fattezze animali antropomorfe... L'Uomo Tigre! Che è uscito nel 1968.
All'opposto, Gyuver, Xenon, alcuni nemici "cyborg-like" di Kenshiro e forse anche devilman di Nagai, del 1972-1973, si sono ispirati a KM. Oltre a tutta una miriade di prodotti successivi dello stesso brand. La trama ha anche delle comunanze con il Daitan 3. Con Banjo forse cyborg e ricco.
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