Sci-Fi: il forum della fantascienza

Posts written by Gabriel_PB

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    Il pianeta proibito, Metropolis, Thx 1138 L'uomo che fuggì dal futuro, La fuga di Logan, La guerra dei mondi del 56 e 2022 i Sopravvissuti li ho visti. Belli tutti, ma è giusto che siano citati per chi dovesse leggere questa discussione, perché sono titoli validi e rappresentativi del cinema pre 1980.

    Ho trovato L'invenzione di Morèll (in streaming) e conto di vederlo al più presto.

    Mi mancano ancora molti film lo so, soprattutto quelli anni 50.
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    Da una risposta del nostro caro admin mi è venuto in mente di aprire questo topic.
    Se non è questo il posto giusto spostate lo pure.

    Per film di fantascienza assolutamente da vedere non intendo per forza capolavori ma anche film che in un certo senso hanno fatto la storia del genere.

    In fatto di letteratura conosco bene le opere passate, ma in fatto di cinema a parte titoli come 2001: Odissea nello Spazio, Alien ecc. la fantascienza Pré 1980 mi è abbastanza oscura.

    Mi rivolgo a chi è più grande di me e sa darmi maggiori lumi in merito.

    In base ai film citati nel post aggiornerò qui sotto una lista, così che possa essere facile rintracciare tutti i film da vedere:

    Metropolis (1927)
    Il Pianeta Proibito (1956)
    Thx 1138 - L'Uomo che Fuggì dal Futuro (1971)
    La Guerra dei Mondi (1956)
    L'Invenzione di Morel (1974)
    La Fuga di Logan (1976)
    Gli Invasori Spaziali (1953)
    Quintet (1979)
    Il Pianeta delle Scimmie (1968)
    Ultimatum alla Terra (1951)
    Assalto alla Terra (Them!) (1954)


    Edited by Mont_Blanc - 16/9/2022, 21:21
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    CITAZIONE (The Black Hole @ 19/2/2020, 11:06) 
    CITAZIONE (Gabriel_PB @ 19/2/2020, 10:21) 
    Quindi io prediligo i film di fantascienza intimisti e sociologici. Così come mi piacciono i libri con gli stessi temi.

    Quindi con L'invenzione di Morel andresti a nozze! :)

    Appena posso me lo vedo e ti dico :)
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    Se vado indietro con la mente, tra i film che più mi hanno colpito metto titoli come:
    2001: Odissea nello Spazio
    Solaris
    Moon
    Blade Runner
    Brazil
    Arrival

    Tra di loro possono avere differenze anche molto marcate, ma io penso che una cosa in comune ce l'hanno: i conflitti interiori dell'essere umano e i mutamenti dell'umanità.
    Quindi io prediligo i film di fantascienza intimisti e sociologici. Così come mi piacciono i libri con gli stessi temi.
    Poi non è che non mi godo altro, anzi, sono abbastanza di "bocca buona" quando si parla di fantascienza.
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    Non sapendo dove scrivere il post lo posto qui, poi se non è il posto ideale, o c'è un posto migliore, spostatelo pure.

    Catalogando i miei libri di fantascienza ho scoperto di avere qualche doppione. Dato che sono collezionista di qualsiasi libro del genere vi propongo di fare scambio, se tante volte avete dei libri in più o che non vi interessano.
    Qualsiasi siano vanno bene, purché di fantascienza e che non ce li abbia già.
    Ecco quelli che ho:

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    Nuovo arrivo.

    La Corsa del Manichino di E. C. Tubb
    LaCorsaDelManichino
    Grazie alla PACE (Propaganga e Controllo Emozionale), istituto capeggiato da Joseph P. Lincoln, la Terra mantiene l’ordine e il controllo sugli intinti più primordiali, nonostante il grave problema della sovrappopolazione.
    I suoi strumenti? Controllo e condizionamento mentale, droghe euforizzanti e antidepressive, insieme ovviamente ai controlli di polizia, allo spionaggio e a una costante manipolazione dell’opinione pubblica da parte dei mass media.
    Nel mondo distopico creato dal genio di Tubb, la violenza è stata del tutto debellata, insieme alle emozioni umane, e la gente convive in armonia… o almeno, così sembra.
    Dale Orson Nelson Tulliver, dipendente della PACE e poeta dilettante con una riproduzione della Gioconda come segretaria, è attratto in modo morboso dai documentari di guerra e dalle descrizioni delle antiche torture, la nuova cultura proibita in un mondo dove la violenza è considerata un tabù.
    Naomi Constance Fisher, un tempo affetta da distrofia muscolare, si risveglia dopo cento anni di criogenesi in un mondo completamente cambiato, fatto di finte cicatrici e di gente che fa la fila per prendere a calci dei manichini in quelle che vengono chiamate “sale terapeutiche”…

    Un romanzo ancora oggi in grado di far riflettere su temi universali, con un pizzico di umorismo britannico, una prosa vivace e un immaginario sgargiante.

    Edwin Charles Tubb (1919 – 2010) è stato un celebre scrittore britannico, prolifico autore di storie sci-fi, fantasy e western.
    Ha scritto più di 140 romanzi e oltre 230 racconti, pubblicati sotto vari pseudonimi. È famoso soprattutto per la “Saga di Dumarest” e per la creazione della serie TV “Spazio 1999″.


    Compro ormai dal numero 1, uscito nel 2003, tutti gli Urania Collezione.
    Per me, oltre che una collezione, la collana è stata un modo per scoprire nuovi autori e opere.
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    Ieri mi è arrivato un altro libro di uno scrittore russo.

    Noi di Evgenij Zamjatin
    Noi
    La storia è raccontata in prima persona dal suo protagonista, D-503, sotto forma di un diario che raccoglie sia le sue osservazioni di lavoro come ingegnere che le sue disavventure con un gruppo di resistenti noto come Mefi (dal nome Mefistofele). Il diario ha lo scopo di raccontare la felicità finalmente conseguita dai cittadini dello Stato Unico e di presentarla alle civiltà extraterrestri che la nave spaziale alla cui costruzione D-503 sovrintende, l'Integrale, incontrerà nel suo viaggio.

    L'innovativa visione futuristica di Zamjatin comprende abitazioni (e qualsiasi altro oggetto) costruite esclusivamente in vetro e materiali trasparenti, così che chiunque sia visibile in ogni momento.


    Sempre acquistato allo scopo di scoprire fantascienza non americana/inglese.
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    Hi aggiornato il primo post con le informazioni prese direttamente dal sito dell'editore.
    Di Aelita fecero anche un film (molto vecchio).
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    E dopo la parentesi russa sono arrivati atri libri, questa volta due autori statunitensi e uno britannico

    Accelerando di Charles Stross
    Accelerando
    Un futuro diverso, molto diverso, ci attende. Grazie alle nuove tecnologie, intorno al 2010, l'economia globale è in ripresa. Al passo - sempre più accelerato - delle nuove informazioni, tutto progressivamente cambia: corpi, menti, società, politica ed economia. Ad affrontare il nuovo mondo sono (nelle nove sezioni che compongono "Accelerando") tre generazioni della famiglia Macx, che coprono tutto il corso del Ventunesimo secolo. Manfred Macx sa capire quali sono le idee che contano: le inventa, le manipola e le fa circolare. È lui, ora, nella posizione migliore per comprendere il mistero che si affaccia dallo spazio, proprio nel momento in cui avverte l'approssimarsi di un punto di svolta allo stesso tempo evolutivo, sociopolitico e tecnologico. Ancora di più, le vite di Amber, figlia di Manfred e pilota spaziale, e quella di Sirhan, figlio di Amber e storico, saranno immerse negli incessanti mutamenti e conflitti, ormai universali, determinati dalla nuova "postumanità". In un vertiginoso tour de force di idee e invenzione linguistica, incontriamo lo sconvolgente evento della singolarità, che modificherà il tessuto stesso dell'universo, aprendo la strada a strane, nuove forme di intelligenza, naturale e cibernetica, aliene e terrestri, individuali e collettive. In un omaggio a tanta fantascienza scritta e cine-televisiva, la galassia "postumana" risultante sarà il teatro epico per dilemmi antichi e scenari imprevedibili.

    Stavo cercando qualcosa di recente e mi sono imbattuto in questo romanzo. Mi ha incuriosito quindi l'ho preso.

    Computerworld di Alfred E. Van Vogt
    Computerworld
    Un computer superpotente domina parte del mondo. Tutto è sotto il suo controllo tramite occhi elettronici, spesso affiancati da armi laser. Può persino percepire l'anima umana, sotto forma di sfere dorate che avvolgono i corpi, e arriva a influenzarla immagazzinandone l'energia. C'è chi si oppone a questo stato di cose... e c'è chi desidera sfruttarlo per accrescere il proprio potere. Ma siamo sicuri che il computer sia così disposto a lasciarsi controllare?

    Van Vogt è una garanzia e punto a collezionare tutte le sue opere.

    Storie della Tua Vita di Ted Chiang
    StoriaDellaTuaVita
    Questa è una raccolta di racconti di Ted Chang e l'ho preso principalmente per un racconto, che si chiama Storia della Tua Vita.
    È il racconto da cui è stato poi tratto Arrival ed io ritengo che il film sia uno tra i più belli (in ambito fantascientifico) degli ultimi anni (ma mettiamoci pure del decennio passato).
    Quindi mi leggerò il racconto, ma poi mi godrò anche il resto.

    Edited by Gabriel_PB - 15/2/2020, 18:55
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    CITAZIONE (The Black Hole @ 14/2/2020, 13:18) 
    CITAZIONE (Exidor @ 13/2/2020, 08:53) 
    Per lui è stato il film crea budget e che budget!
    Lo si eccome vede in Aliens.
    Non si è mai buttato via nel produrre film. Pochi in relazione al nome e alla carriera ma tutti di livello.
    Di Terminator a vederlo ora mi pesa più che altro la connotazione ambientale profondamente '80. Da taglio di capelli della Hamilton ad altri particolari che lo contestualizzano troppo nella sua epoca di produzione.
    Parliamo di un film che ha fatto epoca e non voglio essere frainteso ma ci sono film più estrapolati dal loro tempo che per questo reggono maggiormente negli anni.

    Oggi però anni '80 simili non riuscirebbero a ricrearli.
    Se la base è un viaggio nel tempo è forse anche più realistico. ;)

    Concordo pienamente.
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    Dato che ultimamente si è rianimato il mostro collezionista che è in me, ho deciso di aprire tale topic per chiunque di noi acquistasse libri di fantascienza e volesse mostrare gli ultimi arrivi.
    Un modo anche per dare spunti ad altri a nuove letture.

    Parto con l'ultimo mio acquisto:
    Editi da Agenzia Alcatraz ho acquistato i 4 libri della collana Solaris.
    Una collana che si ripropone l'obiettivo di riproporre successi della letteratura russa e dei paesi ex sovietici con un occhio particolare al genere fantastico e fantascientifico.
    Non so se in futuro pubblicheranno altro, ma intanto ho preso quelli usciti:

    L’Uomo Anfibio di Aleksandr Beljaev
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    Nella torrida estate argentina una presenza sinistra semina scompiglio e terrore fra gli abitanti delle coste. I pescatori lo chiamano il «diavolo del mare», un essere misterioso di cui tutti sanno ma del quale nessuno ha mai appurato l’esistenza. Nel corso del tempo molte storie vengono costruite su questo mostro marino, i giornali elaborano notizie dei presunti avvistamenti e misfatti di questa creatura, metà uomo e metà pesce, con dei grandi occhi di rana e squame lucenti, che cavalca un delfino e suona un corno nelle placide notti sudamericane. Il «diavolo» è in realtà il prodotto di un esperimento scientifico del dottor Salvator, il quale, per salvare un ragazzo da morte certa a causa di una incurabile malattia polmonare, gli trapianta branchie di squalo. Ittiandro, questo il nome del giovane, si trasforma così nell’uomo anfibio. Spintosi nelle sue avventure vicino a zone abitate, un giorno la creatura salva una ragazza di nome Guttiere dall’annegamento. Ittiandro viene da subito rapito dalla bellezza della donna e, da quel momento, farà di tutto per rivederla. Nonostante sia già fidanzata con un uomo, Gutierre nutre anch’essa un sentimento di affetto nei confronti di quella curiosa creatura. Scontrandosi con i pregiudizi e i soprusi della civiltà, su tutte la malvagità e l’opportunismo del capitano di goletta Pedro Zurita, Ittiandro arriverà a essere schiavizzato per le sue grandi abilità nel recuperare perle preziose. Questo segnerà l’inizio di una serie di rocamboleschi eventi che porteranno a una inesorabile e drammatica conclusione. L’Uomo Anfibio è il romanzo di maggior successo di Aleksandr Beljaev (1884-1942), da cui è stato tratto il popolare film omonimo di Vladimir Čebotarev del 1961. Tra implicazioni morali all’avanguardia nell’utilizzo della scienza e il racconto di una storia d’amore tanto incredibile quanto impossibile, il racconto dello scrittore russo anticipa di novant’anni La Forma Dell’Acqua, pellicola pluricandidata del regista messicano Guillermo del Toro. Un classico in Russia e nei paesi dell’ex Unione Sovietica, tanto da essere inserito dal premio Nobel Svjatlana Aleksievič nel suo capolavoro Tempo Di Seconda Mano, L’Uomo Anfibio apre la nuova collana di Agenzia Alcatraz, SOLARIS, dedicata alla letteratura russa di genere. Il romanzo di Beljaev, torna sul mercato italiano dopo trentasei anni con una traduzione del tutto rinnovata


    Stella Rossa di Aleksandr Bogdanov
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    Leonid, giovane matematico e rivoluzionario marxista, che vive a San Pietroburgo, riceve la visita di un misterioso individuo di nome Menni. I due ben presto sviluppano un’intesa, dettata dalla fervente passione per le idee rivoluzionarie e per i principi e lo sviluppo scientifico. Menni, che si scoprirà essere un marziano sotto mentite spoglie, invita Leonid ad accompagnarlo in un viaggio alla scoperta di altri pianeti, come Venere e Marte. Così, a bordo di un razzo a propulsione nucleare, partono alla volta del Pianeta Rosso e durante il lungo viaggio Leonid ha la possibilità di apprendere la lingua marziana, oltre a parte della storia di quel nuovo, curioso mondo. Una volta atterrato, il terrestre inizia a studiare la civiltà socialista marziana. Notando il livello di avanzamento della società, lo sviluppo delle fabbriche, delle scuole, delle strutture mediche, dei musei e degli istituti di ricerca su Marte, Leonid si convince della superiorità del socialismo marziano rispetto al capitalismo che in quel momento imperversa sulla Terra. Durante la sua visita, il terrestre si innamora perdutamente di Netti. Questo solo dopo aver imparato a distinguere il sesso dei marziani, a prima vista non così identificabili agli occhi di un umano. L’avventura di Leonid su Marte, però, non si rivela così idilliaca. Dopo qualche tempo scopre che esistono dei piani per la colonizzazione della Terra, azione possibile soltanto dopo lo sterminio degli abitanti del mondo. La rivelazione pone Leonid in situazione di agire e di cambiare per sempre il proprio destino e quello del pianeta da cui proviene. Stella Rossa affronta temi cruciali come il dilemma dell’idealismo socialista e della visione bogdanoviana dell’organizzazione armonica e artistica della cultura proletaria proiettata in un intreccio utopico già chiaro nel sottotitolo dell’opera: Romanzo-utopia. Si affrontano, inoltre, argomenti quali lo sviluppo scientifico e tecnologico, portato e spinto sino all’esasperazione nella società marziana, quasi ponendo un pionieristico interrogativo sulla sostenibilità e sul rispetto della Terra. Economista, sociologo, scienziato della natura, filosofo, critico d’arte, psicologo, medico, fondatore del “Proletkul’t”, Aleksandr Aleksandrovič Malinovskij, meglio noto come Bogdanov, fu il più grande scrittore di fantascienza prima della Rivoluzione del 1917. Interessato agli studi ematologici, morì nel 1928, tentando su di sé un esperimento di trasfusione. Stella Rossa fu un grande successo editoriale, stampato in centinaia di migliaia di copie e funse da romanzo antesignano degli eventi che colpirono la Russia di lì a pochi anni. Bogdanov è il protagonista del romanzo di Wu Ming, Proletkult, uscito per Einaudi in contemporanea con Stella Rossa.


    Ingegner Menni di Aleksandr Bogdanov
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    Scritto e pubblicato dopo Stella Rossa, Ingegner Menni è la seconda parte della dilogia marziana e l’ultima opera di narrativa compiuta di Aleksandr Bogdanov. Collocato prima in linea temporale rispetto al capolavoro con protagonista il rivoluzionario pietroburghese Leonid, il romanzo viene presentato da questi come una sua traduzione destinata al popolo terrestre di un importante libro proveniente dal Pianeta rosso. Bogdanov sfrutta questo stratagemma letterario per raccontare la storia marziana dei circa duecentocinquanta anni che precedono Stella Rossa attraverso tre generazioni della famiglia dell’ingegner Menni, descrivendo così l’avvento del socialismo su Marte e raccontando in dettaglio la costruzione dei Grandi Canali, strutture geologiche individuate dallo scienziato italiano Giovanni Schiaparelli.

    Partendo da un’epoca feudale, con il duca Ormen Al’do, passando per il periodo borghese e capitalista caratterizzato da Menni e giungendo alla socialista Netti, Bogdanov riesce ancora una volta, dopo Stella Rossa, a usare il linguaggio della finzione per trasmettere la sua visione filosofica e politica, adoperando i tre protagonisti come espediente per mostrare le differenze insite nella percezione della coscienza di classe di ognuno.

    A metà tra la saga familiare e il romanzo fantastico, come recita il sottotitolo, Ingegner Menni è da considerarsi un altro tassello fondamentale nella divulgazione del pensiero bogdanoviano e della sua “scienza organizzativa” che di lì a poco illustrerà appieno con Tectologia. Duramente criticato da Lenin, dopo i contrasti con Bogdanov che lo hanno portato ad abbandonare la frazione bolscevica, il libro non è stato più ristampato per sessant’anni a partire dal 1929.

    Il presente volume contiene Il marziano abbandonato sulla Terra, poemetto incompiuto che secondo i piani dell’autore sarebbe dovuto essere il terzo episodio della serie marziana.


    Aelita di Aleksey Nikolayevich Tolstoy
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    Unione Sovietica. Subito dopo la fine della guerra civile, il solitario ma geniale ingegnere Los’ decide di costruire un razzo per raggiungere il Pianeta Rosso. L’uomo, però, non ha intenzione di imbarcarsi da solo in questo primo e pericoloso viaggio spaziale. Pertanto, appende per le vie di Pietrogrado degli annunci per cercare qualcuno disposto ad accompagnarlo in questa rischiosa missione interplanetaria. A rispondere alla chiamata è il militare veterano dell’Armata Rossa Gusev, oramai ritirato a causa del sopirsi degli spargimenti di sangue in conseguenza alla fine della Rivoluzione.

    I due partono quindi a bordo della navicella a forma di uovo ideata da Los’ e riescono ad approdare su Marte, dove vengono in contatto con gli abitanti del pianeta. La civiltà marziana, costituita da esseri simili ai terrestri – nonostante siano di statura leggermente più bassa e con un colore della pelle blu cinereo – è intelligente e avanzata dal punto di vista tecnologico. Tuttavia, è presente un grosso divario sociale fra la classe dominante e quella lavoratrice, reminiscenza delle prime fasi di quel capitalismo che imperava sulla Terra prima della Rivoluzione.

    Da qui una serie di avvenimenti sconvolgerà la vita dei due astronauti russi. Los’ si innamora della bella Aelita dalla pelle blu, principessa del pianeta; Gusev, invece, si vede coinvolto in un’insurrezione contro il tiranno marziano che vuole rovesciare la dittatura, e si trova dunque a ripercorrere ciò che è successo in Russia qualche tempo prima, trovando un nuovo slancio per sé e per la rivoluzione proletaria. Tutto, però, non si dimostrerà così semplice per gli innamorati e volenterosi terrestri.

    Aelita è uno dei capisaldi della letteratura russa, non solo fantascientifica. Dal romanzo è stato tratto uno dei manifesti del cinema mondiale, diretto da Jakov Aleksandrovič Protazanov, considerato il primo colossal sovietico di genere.


    Il prezzo non è proprio basso, originariamente 18 l'uno, anche se si trovano tutti, più o meno, a 15 euro circa. Ma la fattura è molto buona, con una copertina di cartone spesso e adornate da stampe molto belle.

    Il perché è presto detto: mi piace scoprire autori di fantascienza (e opere di fantascienza) di altre nazionalità oltre a quella statunitense. Soprattutto di quelle nazionalità più lontane dagli Stati Uniti e la Russia ne è appunto l'antitesi. Quindi mi piace vedere come si è sviluppato, letteralmente, il genere in altre realtà.
    Ancora non ho avuto modo di leggerli e probabilmente passerà ancora diverso tempo prima che li affronterò, ma non potevo perdere l'occasione, dato che sicuramente tra un po' andranno esauriti e prima che qualcun altro li ristampi in italiano potrebbero passare anni o decenni.

    Attualmente sono ancora tutti acquistabili e a buon prezzo. Di Stella Rossa la versione con copertina nera (che ho acquistato io, ricercandola appositamente) è difficile da trovare, ma si trova facilmente la variant cover rossa.

    Edited by Gabriel_PB - 15/2/2020, 10:33
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    Chi dice che Star Wars non è fantascienza non conosce la storia della fantascienza.
    Nei primi anni in cui il genere andava a formarsi (nel campo letterario), i racconti e i romanzi di fantascienza erano sovente dei cappa e spada spaziali, che in seguito vennero definiti con la frase: sense of wonder.
    Ma poi di che stiamo parlando? Se SW non è fantascienza io sono marziano.

    Purtroppo non ho una gran memoria da riuscire a dare un voto ed argomentare film per film. Ma vado per trilogie.

    Trilogia Classica (VI, V, IV):
    Per me the best, c'è tutto quello che ci deve essere, come deve essere. Personaggi ben definiti, ambientazioni spettacolari (ma devo dire che in questo tutte le trilogie sono fenomenali), comicità, epicità, un cattivo con la C maiuscola, colpi di scena, azione, riflessione, la Forza!

    Seconda Trilogia (I, II, III):
    La peggiore. Personaggi spocchiosi o mal gestiti, comicità ne vogliamo parlare? "Mi vuole bene te". Non c'è nulla IMHO di veramente epico. Assenza di cattivo con la C maiuscola, Darth Maul poteva esserlo, ma sparisce subito. Palpatine manovra nell'oscurità e il passaggio al lato oscuro di Anakin è a dir poco orrendo. Il terzo capitolo poteva essere dedicato interamente a Darth Vader, ed essere veramente epico, invece ancora azioni senza senso di Anakin per il suo passaggio al lato oscuro. La Forza uccisa da una spiegazione scientifica che di scientifico poi ha ben poco.
    Si salva solo il secondo capitolo.

    Terza Trilogia (VII, VIII, IX):
    Forse che sì, forse che no.
    Per me è più SW della seconda. Tornano personaggi interessanti, ma non tutti ben definiti. Ancora niente cattivo con la C maiuscola. La comicità si riprende senza però arrivare a quella della trilogia classica. Epicità se ne trova ma a tratti ho avuto l'impressione che sia stata inzeppata a forza e altre volte invece mi ha stonato.
    Io non ho molto apprezzato la figura di Kylo Ren, troppo "anakiniano", basta, che palle. Possibile che per passare al lato oscuro sì debba per forza diventare schizofrenici e piagnoni?
    Comunque devo rivederla, perché devo capire se alcune cose le ho sottovalutate e altre le ho sopravvalutate.
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    C'è anche del Dune in SW.
    Lo stesso Lucas ha affermato che:"Senza Dune Star Wars non sarebbe mai esistito".
    Questo non vuol dire che SW sia intriso di Dune, ma probabilmente sta a significare che la lettura del romanzo ha ispirato Lucas a creare un'opera del genere.
    Comunque sia le similitudini tra Dune e SW vi sono:
    Totooine è un pianeta desertico come lo è Harrakis.
    Su Tatooine esistono animali simili al verme delle sebbie di Harrakis.
    L'uso della voce dei Jedi, che serve a spingere qualcuno a fare qualcosa che non farebbe è del tutto simile all'uso della voce delle Bene Gesserit.

    Sicuramente ci sono ancora altre analogie.
    Per la trama non mi so vengono grosse similitudini.
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    :lol: :lol:
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    Io non ricordo molto de Il Tagliaerbe II, tranne che mi ha fatto morire di noia. Inguardabile, ed io con la fantascienza sono ultra tollerante e riesco a godermi anche molte trashate.
    Al pari di Communion, mi viene da pensare.
154 replies since 27/1/2006
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